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Scoppia la polemica sul Catinaccio: ruspe al lavoro per il nuovo rifugio Santner

Scritto da il 1 Settembre 2021

Gli escavatori sul passo Santner hanno iniziato a lavorare. In quota sono stati trasportati un paio di container per deposito attrezzi, una ruspa, altri macchinari e attrezzi edili. Il contestato cantiere del nuovo rifugio sul Catinaccio, a 2.734 metri, diventa visibile, ma le associazioni alpinistiche non si arrendono. I proprietari hanno ricevuto la concessione edilizia per la demoricostruzione del vecchio rifugio Santner, ai piedi di cima Catinaccio. Ma Carlo Alberto Zanella (presidente del Cai) annuncia che la battaglia continua: «Siamo disposti a presentare un esposto, se ne ravviseremo gli estremi».

E la assessora all’Urbanistica Maria Hochgruber Kuenzer si schiera a favore di una modifica alle regole del gioco: «Le associazioni alpinistiche devono essere consultate sempre sull’evoluzione dei progetti, non solo sulle fasi iniziali». Sullo sfondo c’è la discussione su cosa debba essere la montagna oggi, come debbano essere riqualificati o ricostruiti i rifugi storici. La strada di Antersasc, i rifugi Coronelle e Passo Santner sono i casi su cui si mobilitano Cai, Avs e diverse associazioni ambientaliste, che spingono la Fondazione Unesco a spendersi di più. No alla montagna in stile Disneyland, questa la sintesi. «In settembre avremo finalmente un incontro con Mario Tonina, vicepresidente della giunta provinciale di Trento e presidente della Fondazione Unesco», annuncia Zanella.

Il cantiere al Passo Santner è dunque iniziato. Zanella anticipa: «La concessione edilizia purtroppo c’è. Ma vogliamo verificare esattamente cosa accade. Siamo in presenza di una demoricostruzione o di una vera e propria nuova costruzione, spostata dalla collocazione originaria? Ricordiamo che siamo all’interno del Parco naturale Sciliar Catinaccio, con regole precise su ciò che si può costruire o meno». Quindi la presa di posizione: «Se fosse necessario, presenteremo un esposto».

Il progetto iniziale del rifugio Santner prevedeva 42 posti letto. Dopo due pareri negativi (non vincolanti) della commissione paritetica tra Provincia, Cai e Avs, il progetto è stato ridimensionato. Tra le modifiche, una riduzione dei posti letto, che saranno 28-32, rispetto alla dozzina di oggi. Ma è la procedura che viene contestata. Riferisce Zanella: «La terza versione del progetto non è stata nemmeno sottoposta alla commissione paritetica sui rifugi. Questo non è accettabile». L’assessora Maria Hochgruber Kuenzer si dichiara d’accordo: «Hanno ragione. Dobbiamo capire come intendiamo andare avanti. Cai e Avs devono esser messi nelle condizioni di fornire il loro giudizio su tutte le fasi della progettazione. È vero che si tratta di un parere non vincolante, ma la loro esperienza ha un peso che non possiamo sottovalutare. Mi auguro che vengano modificate le regole sul funzionamento della commissione».

Quanto al rifugio Coronelle, la nuova versione del progetto si trova al vaglio della conferenza di servizi provinciale, fa sapere l’assessora, che dovrà valutare quali pareri chiedere: probabilmente verranno contattati, tra gli altri, la Fondazione Unesco, Cai e Avs.


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