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Reflui zootecnici, l’importanza di una gestione sostenibile

Scritto da il 5 Marzo 2022

La gestione sostenibile per gli effluenti zootecnici è un problema che si presente regolarmente in tutte le zone di montagna dove esiste una forte concentrazione di stalle di una certa dimensione con un rapporto ridotto/capi bestiame ettari di terra. In Alta Valle di Non ad esempio è stato risolto con un sistema di trasformazione in energia, in Valsugana nel Comune di Predaia, e nelle Giudicarie sia in quelle esteriori che nella Val Rendena.

In queste zone la Provincia sta organizzando una serie di riunioni coinvolgendo i comuni, gli allevatori e la lor Federazione, ma anche la FEM, Apot e Consorzio Vini del Trentino. L’ultimo nel comune di Comano Terme, mentre per lunedì è in programma un analogo incontro in Valsugana.

Nell’incontro di Comano Terme il tema della gestione sostenibile degli effluenti zootecnici della zona è stato oggetto di un confronto tra il vice presidente Tonina, i sindaci, l’APPA, la FEM e il mondo zootecnico. “Riflessioni importanti in particolar modo per gli allevatori più giovani, sempre più spesso diplomati o laureati e numerosi presenti in sala che stanno apprezzando il valore di una terra salubre, curata e accogliente anche in un’ottica di valorizzazione turistica. L’obiettivo comune è di operare in favore di uno sviluppo del territorio e della conservazione delle risorse naturali: in questo processo la Provincia sarà sempre al vostro fianco”. Lo ha affermato il vice presidente della Provincia e assessore all’Ambiente Mario Tonina, alla presenza dei sindaci della zona.

L’iniziativa, afferma la Provincia in un comunicato, ha consentito di valutare in modo condiviso le possibili soluzioni per la gestione sostenibile delle deiezioni zootecniche proveniente dalle stalle del territorio, che guardi con particolare attenzione alla tutela dei corsi d’acqua e dell’ambiente, anche alla luce dei monitoraggi condotti sui torrenti Carera, Dal e Duina che secondo APPA necessitano di un attento monitoraggio, attraverso la riduzione della presenza di nutrienti.

Appare pertanto fondamentale intervenire in anticipo per non incorrere in inevitabili penalizzazioni per le aziende stesse affinché il territorio delle Giudicarie esteriori non rientri nelle “Zone vulnerabili da nitrati di origine agricola” sulla base delle indicazioni contenute nella normativa europea. Se questo dovesse accadere, afferma Tonina, gli allevatori si troverebbero tutto d’un tratto a dover ridurre del 50% le emissioni con enormi problemi per le loro stalle.

E’ anche in quest’ottica che sta diventando incomprensibile ed insostenibile in un’ottica di sviluppo sostenibile la posizione dell’amministrazione comunale di Porte Rendena e del suo sindaco, che da oltre un anno stanno di fatto bloccando con cavilli la realizzazione del primo impianto in Italia di un progetto per l’utilizzo in modo largamente sostenibile, con la tecnologia a solido, dei reflui di un’azienda zootecnica proposto da un allevatore della zona e finanziato per il 70% dalla ditta costruttrice e dal 30% da imprenditori locali tramite la società “Rendena Organic” a dimostrazione della convinzione della bontà del progetto. La sua validità d’altro canto è largamente provata dalla realizzazione di decine di piccoli impianti analoghi a questo nella vicina Svizzera.

Da notare che il progetto ha già ottenuto la valutazione positiva dalla sotto commissione paesaggistica provinciale dell’assessorato all’Ambiente e comunicata dall’assessore Tonina agli interessati ed al comune. Pare che la preoccupazione maggiore sia quella del trasporto di letame da stalle di altre zone aumentando traffico e odori, ma l’impianto è fatto su misura per l’allevamento dell’allevatore di Porte Rendena. Ora si tratta di vedere se le belle dichiarazioni dell’assessore all’Ambiente riusciranno a diventare realtà in una zona che ha urgente bisogno di risolvere il problema reflui zootecnici o se si ricorrerà al referendum, sistema previsto dalla democrazia ma sistema ideale per scaricare responsabilità che si devono assumere coloro che amministrano dopo le dovute valutazioni tecniche e non sull’onda delle notizie false o fantasiose.


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