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Monte Baldo patrimonio Unesco, Veneto e Trentino d’accordo per l’avvio dell’iter

Scritto da il 2 Agosto 2021

La Provincia autonoma di Trento e la Regione del Veneto, nonché i comuni interessati, concordano sulla proposta di avviare per il monte Baldo il percorso per chiedere il riconoscimento dell’area come patrimonio dell’umanità Unesco.

“Approfonditi studi, un’ampia letteratura e numerosi convegni attestano il Monte Baldo quale bene le cui unicità, universalità, eccezionalità e integrità potrebbero sostenere il perseguimento e l’ottenimento del maggiore riconoscimento planetario”, si legge in una nota diffusa oggi dalla Provincia.

Nel comunicato si riferisce che ne hanno discusso oggi per la prima volta a livello ufficiale, a Malcesine (Verona), all’arrivo della funivia che porta sul Baldo, gli amministratori di Trentino e Veneto e dei 15 comuni presenti sull’area, nel corso di un seminario al quale è intervenuto il vicepresidente della Provincia e assessore all’ambiente Mario Tonina, assieme all’assessore alla cultura della Regione Veneto Cristiano Corazzari.

L’alternativa alla candidatura come bene Patrimonio Unesco – spiega ancora la nota – potrebbe essere il Programma “L’uomo e la biosfera”, Man and the Biosphere – MAB, un programma scientifico intergovernativo avviato dall’Unesco nel 1971 per promuovere su base scientifica un rapporto equilibrato tra uomo e ambiente attraverso la tutela della biodiversità e le buone pratiche dello sviluppo sostenibile.

Tuttavia, l’orientamento maggioritario, emerso oggi nel corso dell’incontro, è quello di intraprendere il percorso della candidatura Patrimonio Unesco per il quale si vorrebbe, già a settembre, compiere i primi passi ufficiali.

A tale riguardo è stato deciso di far partire, a breve, un tavolo tecnico al quale parteciperanno tutti i soggetti interessati, al fine di approfondire la questione e i dubbi di natura tecnica.

“Non partiamo da zero – ha sottolineato l’assessore Tonina – perché già nella precedente legislatura e in quella attuale abbiamo fatto una serie di incontri per valutare la questione, coinvolgendo i comuni interessati.

Noi siamo convinti, anche sulla base della positiva esperienza Dolomiti Unesco, che questa sia la strada giusta, ovvero l’unica iniziativa che possa dare un ritorno concreto e un’importante opportunità di valorizzazione del Baldo, se sapremo lavorare insieme costruttivamente.

Il Trentino, dunque c’è, sia con la Provincia che con i 5 Comuni interessati e mi sembra che oggi – ha concluso Tonina – abbiamo fatto un ulteriore passo in avanti che speriamo di poter concretizzare nei prossimi mesi”.

Amministrativamente, il monte Baldo è attualmente diviso tra la Regione del Veneto (58%) e la Provincia autonoma di Trento (42%) e tra quindici comuni: dieci veneti (Brentino Belluno, Brenzone sul Garda, Caprino Veronese, Costermano sul Garda, Ferrara di Monte Baldo, Garda, Malcesine, Rivoli Veronese, San Zeno di Montagna, Torri del Benaco) e cinque trentini (Ala, Avio, Brentonico, Mori, Nago-Torbole. Alla riunione erano presenti gli amministratori di tutti 15 i comuni e come osservatore anche il Comune di Riva del Garda con la sindaca Cristina Santi.


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