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Indagine assoutenti, l’effetto del caro energia sulle vacanze invernali: skipass fino al +13%

Scritto da il 8 Ottobre 2022

La settimana bianca costa ma quest’anno ancora di più. Il caro-energia colpisce anche la stagione sciistica 2022/2023, attraverso una raffica di aumenti di prezzi e tariffe che interessano tutto il settore della montagna, dallo skipass agli alberghi.

Lo avevano previsto nelle settimane scorse gli operatori del comparto, denunciando bollette di luce e gas sempre più pesanti e insostenibili, e lo conferma Assoutenti, che ha realizzato una apposita indagine per verificare come siano cambiati i listini al pubblico dei servizi legati alle vacanze invernali.

Il primo dato che salta all’occhio è quello relativo alle tariffe per lo skipass: seppur in modo differenziato, gli impianti delle principali località sciistiche hanno tutti ritoccato al rialzo i prezzi, sia per il biglietto giornaliero che per gli abbonamenti stagionali.

Ad esempio chi intende recarsi a sciare sulle Dolomiti in un impianto del comprensorio Dolomiti SuperSki dovrà mettere in conto un aumento rispetto alle tariffe in vigore un anno fa del 10,4% per lo skipass da un giorno (il cui costo in alta stagione passa da 67 a 74 euro), mentre il prezzo dello stagionale sale da 870 a 890 euro se acquistato prima di Natale.

In Valle d’Aosta lo skipass giornaliero aumenta dell’8,9% a Courmayeur (da 56 a 61 euro, sempre in alta stagione), del 7,5% a Cervinia (da 53 a 57 euro) e dell’8,5% a La Thuile (da 47 a 51 euro). L’abbonamento stagionale passa invece da 1.180 a 1.286 euro (+8,9%), quello che include anche Zermatt da 1.393 a 1.518 euro (+9%), afferma Assoutenti.

A Bormio le tariffe dello skipass salgono addirittura del 13% per il biglietto giornaliero che, in alta stagione, rincara dai 46 euro dello scorso anno agli attuali 52 euro (+6,4% lo stagionale). Per sciare a Livigno si spende invece il 5,8% in più rispetto alla scorsa stagione per lo skipass da un giorno, +4,8% lo stagionale.

Ma le brutte notizie per gli amanti della neve non sono finite: gli aumenti, infatti, non si limiteranno solo agli impianti sciistici, e coinvolgeranno anche le strutture ricettive.

L’analisi di Assoutenti sulle tariffe alberghiere rivela che dormire 7 notti in montagna (in camera doppia dal 30 dicembre al 6 gennaio) può arrivare a costare 14mila euro a Cortina e oltre 15mila euro a Livigno.

Ma al di là dei record che si possono raggiungere nelle località più prestigiose e scegliendo strutture lussuose, è innegabile che il costo delle vacanze invernali risentirà, e non poco, dell’emergenza energetica in corso. In base ai calcoli di Assoutenti, per la classica settimana bianca la spesa procapite (tra skipass, alloggio, servizi, consumazioni, ristoranti, ecc.) sarà compresa in media tra i 1.400 e i 1.600 euro, trasporti esclusi, con una crescita stimata tra il +15% e il +18% sulla stagione invernale 2021/2022.

«Impianti sciistici, strutture ricettive, bar e ristoranti, per riuscire a portare avanti l’attività e sostenere costi di luce e gas sempre più proibitivi, sono stati costretti ad aumentare prezzi e tariffe, scaricando così sui consumatori finale il conto della crisi energetica – commenta il presidente Furio Truzzi – Una situazione che purtroppo impedirà ad una fetta sempre più ampia di italiani di godere di qualche giorno sulla neve, e trasformerà la settimana bianca in un lusso riservato ai ricchi».


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