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Green Pass, pochi controlli sugli impianti

Scritto da il 15 Novembre 2021

«Non è colpa solo del nostro settore – dice Pinzger – se in particolare in certe zone non si chiede il Green Pass. Stiamo pensando ad azione comuni con altre categorie e auspico più controlli e multe da parte delle forze dell’ordine. Inoltre, prima di finire nel baratro, chiediamo di poter adottare il modello delle 2G austriaco che penalizza i non vaccinati».

Preoccupato Mirco Benetello, direttore di Confesercenti: «Nei ristoranti in linea di massima i controlli si fanno; un po’ meno forse nei bar. La fretta però di servire il cliente non può giustificare la mancata verifica del certificato verde. Anche perché se si dovesse chiudere, la nostra categoria sarebbe di nuovo la più penalizzata».

Claudio Corrarati, presidente regionale Cna, chiede regole più semplici: «Molte nostre aziende il dipendente lo vedono solo la sera, controllare il Green Pass a causa delle regole sulla privacy diventa spesso molto complicato. Chiediamo una semplificazione della normativa. Non possiamo permetterci di perdere la stagione invernale, anche perché non è affatto scontato che potremmo contare sui ristori».

Per Philipp Moser, presidente dell’Unione commercio, non è neppur pensabile che il commercio al dettaglio possa sopportare altre chiusure: «Sarebbe un disastro anche perché l’online ci sta mettendo in ginocchio. Per scongiurare il peggio, non si possono che rendere più severi i controlli sul Green Pass. Anche se a mio avviso, dovremmo applicare anche noi il modello 2G austriaco che penalizza chi si ostina a non vaccinarsi».


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