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Erasmus: studio, Spagna e Italia tra mete più ambite

Scritto da il 14 Giugno 2021

Il film ‘L’appartamento spagnolo’, che ha consacrato Barcellona come icona dell’Erasmus, non è andato troppo lontano dalla realtà. Non solo la Spagna è tra le mete più gettonate per gli studenti Erasmus, ma è anche il Paese con il più alto numero di universitari che decide di partire per l’estero, perlomeno in termini assoluti. Un record condiviso con altri tre big dell’Ue: Francia, Germania, Italia, e in parte con la Gran Bretagna che già prima della Brexit rappresentava un’anomalia anche rispetto all’Erasmus: pochi gli inglesi che partecipano al programma di mobilità, tanti gli europei che si riversano nel Regno a studiare. E’ quanto emerge dai risultati preliminari del progetto di ricerca IRiE del programma studi Espon, specializzato in analisi delle politiche regionali, che dedica una parte dello studio ai flussi in entrata e in uscita degli studenti Erasmus registrati negli anni accademici 2009-2010 e 2013-2014.

In quest’arco di tempo i cambiamenti più visibili nei flussi di mobilità si sono verificati nei Paesi che si posizionano a metà o in fondo alla classifica. In soli quattro anni gli studenti partiti per un soggiorno Erasmus all’estero da Croazia, Turchia, Malta e Cipro sono aumentati di oltre il 50%, un segnale, spiegano i ricercatori, della “crescente integrazione di queste aree più periferiche all’interno della rete Erasmus”. E periferiche sono anche le mete sempre più in voga tra gli studenti: i Paesi baltici, l’Europa centro-orientale, ma anche Cipro e Turchia. Qui la percentuale degli studenti accolti, provenienti in particolare da Spagna, Francia, Germania e Italia, è cresciuta di oltre il 50%.

Se gli stessi numeri vengono analizzati in rapporto alla popolazione il quadro cambia radicalmente. Lussemburgo, Paesi Baltici, Finlandia ed Islanda balzano infatti al top della classifica tra gli Stati di provenienza degli studenti Erasmus.

All’estremo opposto Regno Unito, ma anche Turchia, Croazia, Romania e Bulgaria, nonostante i significativi aumenti registrati da queste ultime nel periodo analizzato. Allo stesso modo, tra le destinazioni preferite, troviamo i Paesi nordici, mentre fra quelli del Mediterraneo spiccano Malta e Portogallo.

Giù invece Turchia e Paesi dell’Europa centro-orientale, in parte perché sono delle new entry del programma Erasmus, in parte perché li si parlano lingue meno conosciute all’estero, con Grecia e Bulgaria che utilizzano persino alfabeti diversi.

Incrociando i flussi in entrata e in uscita, i ricercatori osservano come alcuni Paesi si siano ‘specializzati’ nell’accoglienza degli studenti stranieri: in altre parole il numero di universitari che vengono a studiare dall’estero è nettamente superiore a quelli che fanno le valigie. È il caso dei Paesi nordici, tra le mete più popolari per via della qualità elevata dell’istruzione superiore, e di due Paesi anglofoni, Regno Unito e Irlanda. In altri Stati come Grecia, Slovacchia, Bulgaria, Turchia e Romania, si verifica l’opposto.

In generale, questa tendenza, riscontrata anche in Italia, Francia e Germania, potrebbe essere indicativa di una maggiore propensione a studiare all’estero, oppure di una graduale ‘fuga di cervelli’.


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