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Do l vièl del saer

Scritto da il 20 Agosto 2021

Il 2021 è l’anno delle celebrazioni per i 40 anni della biblioteca dell’Istituto Culturale Ladino che dal 2014 è intitolata allo storico fassano Padre Frumenzio Ghetta. Un anno non solo di ricorrenze ma anche un’occasione unica per immaginare e perseguire una nuova idea di cultura ladina, fatta di condivisione e interazione con un programma ricco di attività dedicate a tutti e raccolte in modo più ampio sotto la promessa dichiarata di mia majon, mia storia, mia parlèda.

DÒ L VIÈL DEL SAER – Père Frumenzio vel te dir vèlch è invece il titolo di una rappresentazione teatrale in lingua ladina che andrà in scena il 26 settembre all’Istituto Culturale Ladino. Una data scelta non a caso, ma emblematica perché il 26 settembre di ogni anno si festeggia la Giornata Europea delle Lingue indetta per promuovere l’importanza dell’apprendimento delle lingue e la loro diversificazione a favore del plurilinguismo e della comprensione interculturale con particolare attenzione alla tutela di tutte minoranze linguistiche come il Ladino.

La rappresentazione teatrale DÒ L VIÈL DEL SAER – Père Frumenzio vel te dir vèlch verrà ripetuta più volte nell’arco della giornata alle 17.00 e alle 19.00 per consentire a tutti di partecipare, senza creare assembramenti ed è dedicata ad uno dei padri fondatori dell’Istituto Culturale Ladino, Padre Fumenzio Ghetta. Un evento teatrale itinerante e promettente, ragionato per stupire e soprattutto per umanizzare la figura di un uomo, frate e ricercatore unico nell’epigrafe antica della storia ladina.

A raccontarcelo è Alberta Rossi, responsabile della Biblioteca che porta il nome di Padre Frumenzio: «Abbiamo immaginato un incontro ravvicinato con Padre Frumenzio Ghetta, un modo unico per conoscerlo anche al di la delle sue più note imprese, un modo per ricordarlo e umanizzarlo agli occhi di tutti perché Padre Frumenzio, schivo e riservato ha trascorso tutto il tempo di cui poteva disporre non solo adempiendo ai suoi doveri sacerdotali e di carità, ma dedicandosi al recupero di manoscritti che, grazie al suo silenzioso operato, sono arrivati fino ai giorni nostri e grazie ai quali lui ha potuto scrivere la storia della Val di Fassa. Volutamente non vi sveleremo tutto ma… sarà Padre Frumenzio stesso a coinvolgere il pubblico con un messaggio alla popolazione affinché la capacità di custodire i valori del passato non venga perduta; non un semplice omaggio a Padre Frumenzio durante un anno di celebrazioni ma, un sentito ringraziamento all’uomo che, per la nostra cultura ladina, è più vivo che mai.

L’idea è di David Dorich di Pozza di Fassa e il testo e la regia di Ilaria Chiocchetti di Moena».

Per prenotarsi telefonare in segreteria dell’Istituto al 0462 764267 (anche Whatsapp) negli orari d’ufficio entro il 25 settembre.


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