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Operatori no-vax guariti: al lavoro nelle Rsa sei mesi 

Scritto da il 10 Luglio 2022

La circolare è stata inviata alle nostre case di riposo venerdì. Fugati tutti i dubbi: anche le Rsa si adeguano a quanto sta già avvenendo con il personale sanitario Asl. Ciò significa che al pari di infermieri e medici, anche operatori socio-sanitari (Oss) e operatori socio assistenziali (Osa), sospesi perché non vaccinati – ma guariti dal Covid – possono rientrare in servizio per sei mesi – non più solo per tre – prima che gli venga chiesto di adempiere all’obbligo vaccinale».

Una boccata d’ossigeno, spiega Martina Ladurner, presidente dell’associazione che raggruppa tutte le 55 strutture per anziani distribuite sul territorio altoatesino, per un totale di 4.575 posti letto. Proprio la cronica carenza di personale alla quale si aggiungono ferie, malattie e sospensioni causa mancate vaccinazioni, fa sì che ci siano circa 600 posti letto tenuti vuoti. La lista d’attesa è lunga, ma ovviamente è impossibile evadere le domande se manca il personale.

«Ormai data la situazione, aggravata dall’aumento dei contagi all’interno delle strutture – ammette Liliana Di Fede, direttrice di Assb che gestisce le case di riposo del Comune -il fatto che i non vaccinati possano restare in servizio sei mesi invece che tre, dà un po’ di sollievo. Anche se l’obiettivo è che si vaccinino tutti prima possibile».


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