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Inverno con tanta neve, i ghiacciai prendono fiato

Scritto da il 10 Giugno 2021

La stagione invernale appena trascorsa ha registrato in Alto Adige accumuli di neve sui ghiacciai del 10-30% in più rispetto alla media.

È maggio il mese dell’anno in cui vengono abitualmente svolti sui ghiacciai altoatesini i rilievi per valutare la quantità di accumulo di neve che si è formato durante l’inverno.

“Le maggiori eccedenze – spiega Roberto Dinale, direttore dell’Ufficio idrologia e dighe – sono state registrate tra il gruppo dell’Ortles e il Brennero, le più piccole nella zona della Valle Aurina.

La fase più nevosa dello scorso inverno, da dicembre a metà febbraio, è stata caratterizzata da una serie di perturbazioni meridionali che hanno interessato la cresta di confine orientale delle Alpi in misura inferiore rispetto ad altre parti dell’Alto Adige”.

Anche quest’anno i sopralluoghi sono stati coordinanti dall’Agenzia per la protezione civile in collaborazione con il Comitato glaciologico italiano e la Ripartizione foreste.

Le misure di monitoraggio dei ghiacciai in Alto Adige hanno riguardato la Vedretta Lunga in Val Martello, il Ghiacciaio di Malavalle in Val Ridanna e la Vedretta occidentale di Ries in Valle di Riva di Tures, rappresentativi della climatologia dei diversi settori di questa parte del territorio.

“I ghiacciai sono uno specchio del sistema climatico: sono testimoni di eventi del passato e permettono di trarre conclusioni sul futuro della terra” afferma l’assessore provinciale della alla protezione civile Arnold Schuler.

Per ciò che riguarda la misurazione del bilancio di massa dei ghiacciai , “essa è complessa e necessaria per capire e documentare la relazione tra l’evoluzione del clima e il comportamento dei ghiacciai” spiega Klaus Unterweger, direttore dell’Agenzia per la protezione civile.


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