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Effetto Covid anche sui rifiuti, cala la differenziata

Scritto da il 6 Luglio 2022

Cresce la raccolta differenziata dei rifiuti nei Comuni del Mezzogiorno, ma il Nord rimane nel complesso più virtuoso, mentre il Centro fa ben poco. La pandemia ha ostacolato lo smaltimento corretto, costringendo a buttare nell’indifferenziato tutto il materiale dei contagiati.

Tanto è vero che i Comuni italiani “Rifiuti free”, dove la spazzatura non avviata al riciclo è inferiore a 75 chili a testa, nel 2021 sono stati 590, 33 in meno rispetto al 2020. Lo rivela la 29esima edizione di “Comuni Ricicloni”, lo storico dossier di Legambiente che premia i migliori risultati nella gestione dei rifiuti.

La pandemia l’anno scorso non ha fermato la costante crescita del Sud Italia, che conta 167 Comuni Rifiuti Free (+5 rispetto allo scorso anno), merito anche dei dati offerti quest’anno alla classifica da Arpa Campania. Il primato resta però del Nord Italia (391 comuni), anche se segna una decrescita rispetto al numero dello scorso anno (-32 comuni). Il Centro resta marginale: 32 comuni (-6 rispetto lo scorso anno).

Quattro i capoluoghi di provincia più meritevoli: Trento, Pordenone, Treviso e Belluno. Rientrano nelle classifiche dei Comuni Rifiuti Free per Comuni oltre i 30mila abitanti: Carpi, Castelfranco Emilia (Modena), Misilmeri (Palermo), Bra (Cuneo) e i comuni veneti di Montebelluna, Castelfranco Veneto, Conegliano (Treviso), Mira e San Donà di Piave (Venezia).


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